Post by MarokMa qual è l'origine di questa lingua?
Cioè, è stata inventata di sana pianta (dallo stesso Tolkien?)
[premetto che l'adsl funziona a singhiozzo e sono riuscito a scaricare i
post ma non posso controllare niente mentre scrivo, perché sono
forzatamente offline]
Tolkien fu affascinato dalle lingue e dalla linguistica fin
dall'infanzia, e dai primi semplici "codici" per giocare con gli amici
senza che i genitori capissero arrivò a inventare decine di lingue
complete, giustificando anche eventuali cambiamenti dall'una all'altra.
Sviluppò, per esempio, quelle modifiche che si hanno nelle lingue
naturali col passare dei secoli, come ad esempio l'italiano è la
conseguenza di tante piccole modifiche che in centinaia di anni hanno
trasformato il latino.
In particolare il Quenya, cioè l'Alto Elfico (una specie di latino
elfico), è fortemente influenzato dal finlandese. Tolkien stesso scrisse
che scoprì dei testi in finlandese non so dove, e ne rimaste ovviamente
colpito. Dico ovviamente perché chiunque abbia un minimo di senso
artistico non può non rimanere colpito dalla 'dolcezza' che presenta il
finlandese (almeno finché resta scritto, perché poi ammetto che può
spaventare).
Inevitabilmene il Quenya (che all'inizio si chiamava Qenya) ha subito
una marea di modifiche, sia grafiche (come l'*umlaut), sia fonetiche
(l'uso di [qu] invece di [q] per il suono /kw/), sia squisitamente
grammaticali (mi pare di ricordare che a un certo punto il genitivo sia
stato radicalmente modificato).
I tratti distintivi del Quenya, almeno quelli che mi ricordo, sono:
- Una marea di casi e di irregolarità (se ti impari il quenya puoi
tranquillamente impararti finlandese, estone e ungherese e li troverai
facili).
- L'accento acuto sulle vocali (á, é, í, ó, ú) indica vocale lunga (come
in ungherese, se non mi confondo) e non un cambio di pronuncia (non come
in islandese, quindi). In finlandese, le vocali lunghe si segnano
semplicemente raddoppiandole: "aallot" (onde).
- L'*umlaut, che ho visto solo sulla ë (e sulla ä in "Eä", vedi il
Silmarillion), è puramente grafico. Quindi NON è un umlaut, al massimo
indica una dieresi. La spiegazione ufficiale è che serviva per far
capire agli anglofoni, noti mangiatori vocalici, che quelle vocali VANNO
lette esplicitamente, e non fatte cadere (l'inglese è famoso per aver
conservato vocali inutili in fine di parola).
- [c] suona sempre /k/, anche in [ce] e [ci], anche se la letteratura
mostra che Tolkien non è stato sempre fedele in questo senso. Un esempio
reale di incosistenza del suono di [c] è l'Old English (in pratica il
Sassone antico), vedi per esempio "scylde" nel Beowulf.
- L'unico articolo è "i", che è un articolo determinativo generico, come
l'inglese "the". Non c'è l'articolo indeterminativo. Praticamente uguale
all'esperanto. :)
Non mi ricordo quanti sonoi casi del Quenya, ma sono sicuramente meno
dei 13 dell'estone e dei 15 del finlandese. Altrettanto sicuramente ci
sono nominativo, genitivo, dativo, accusativo, ablativo e allativo (che
in finlandese indica stato in luogo, per esempio "Helsingissä", "a
Helsinki"; [ng] in finlandese è [nk] "lungo", ed è un tipo di variazione
molto più comune per le vocali, la cosiddetta vokaaliharmoniaa; qualcosa
del genere esiste anche in Quenya).
Una lingua affiancata al Quenya è il Sindarin, che spesso viene
considerato il suo "volgare", ma originariamente tutte e due derivano da
una lingua elfica ancora più antica, ma sinceramente non mi ricordo come
si chiama.
Il Sindarin era la lingua parlata dagli Elfi Grigi (i Sindar, appunto),
che alla fine, per cause che non sto a spiegare perché non me le
ricordo, si diffuse in giro per tutta la Terra di Mezzo.
Le frasi "elfiche" che i personaggi dei libri cantano o leggono, quindi,
spesso sono in Sindarin o in una via di mezzo tra Sindarin e Quenya.
Solo gli elfi più anziani conoscevano il Quenya.
Tanto per fare un esempio, il Namárië (il canto di dolore di Galadriel,
Dama di Lothlórien), è in Quenya:
Ai, laurië lantar lassi súrinen,
yéni únótime ve rámar aldaron!
...
La parte di inno recitata da Frodo (o era Bilbo), invece, è in Sindarin:
A Elbereth Gilthoniel,
silivren penna míriel
o menel aglar elenath!
...
Se hai letto almeno Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, saprai ancora
meglio che le lingue giocano evidentemente un ruolo fondamentale nella
storia della Terra di Mezzo. Te ne accorgi quando Gandalf dice a Frodo
che si limiterà a tradurre nella lingua corrente l'incisione dell'Unico
Anello (un anello per domarli / un anello per trovarli / un anello per
ghermirli / e nel buio incatenarli) perché recitare quei versi nella
Lingua Oscura ("ash nazg durbatulûk / ash nazg gimbatul / ash nzg
thrakatulûk / agh burzum-ishi krimpatul) sarebbe stato troppo pericoloso.
Il lettore attento si rende poi conto della particolarità del fatto che
l'iscrizione sull'anello è scritta con le lettere Tengwar (o lettere
Fëanoriane, perché sviluppate da Fëanor in sostituzione delle rune
Cirth, che peraltro somigliano in parte alle vere rune nordiche). Tale
alfabeto in realtà veniva usato principalmente per trascrivere Quenya e
Sindarin.
Ma ci sarebbero tante altre cose da dire sulle lingue di Tolkien... puoi
farti un giro su Ardalambion (move.to/ardalambion)
Come puoi vedere, Tolkien fu il più grande "conlanger" di tutti i tempi.
Quando gli fu chiesto come fosse riuscito a inventare tutte quelle
lingue e metterle insieme in una storia così complessa, confessò che
aveva fatto l'esatto contrario: aveva inventato le lingue e le aveva
collegate perché quella era la sua passione, e per "giustificare" quel
lavoraccio inventò tutta la storia della Terra di Mezzo basandosi sulle
lingue.
E io, da appassionato di linguistica (naturale, ausiliare, costruita) e
di glossopoiesi, ci credo.
--
Jollino - http://www.nicolucci.net
"Se ti do uno schiaffo, porgi l'altra guancia;
sennò pure la stessa, porgo io l'altra mano"
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Jollino - http://www.nicolucci.net
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sennò pure la stessa, porgo io l'altra mano"