Kamala
2014-05-16 20:57:19 UTC
Presa da entusiasmo, ho trascritto questa pagina di Jorge Amado, a mio
avviso sublime.
Gustatevela, o voi che siete lì, nascosti nell'ombra:
Un minuto di silenzio
Su richiesta di influenti personaggi di questo libro - il professor João
Batista de Lima e Silva, il giornalista Leoncádio Simas, lo sfortunato
principe Danilo, e altri, i cui nomi non vengono citati per
comprensibile discrezione, frequentatori assidui e bene accetti delle
case chiuse condannate alla sparizione, superate ma non sostituite dai
motel ad alta rotazione, e dalle case d'appuntamento - si faccia una
pausa, un minuto di raccoglimento silenzioso, in omaggio alla memoria di
quei piacevoli siti di convivio e di piacere, destinati alla dilettosa
pratica della fornicazione.
Si sono dilettate nei casini della città di Bahia successive generazioni
di ricchi, poveri e meno poveri, cittadini di tutte le professioni e
ideologie, maestri e studenti, artisti e artigiani, banchieri, bancari,
commercianti, commessi, monsignori e modesti sacerdoti, fazendeiros,
deputati, figure di primo piano della politica e della magistratura,
alti gradi dell'esercito e sottufficiali, medici, dentisti, veterinari,
farmacisti e ingegneri, infine la nobiltà, il clero e il terzo stato.
Istituzione democratica e culturale, i casini concorrevano
all'educazione e al buon costume; alcuni di essi, senza dubbio,
meriterebbero di entrare a far parte dei Beni Culturali. Ricordiamo, con
rimpianto e sospiri, quello di Josette la Rouquine, maison close doublée
di salotto letterario, dove pontificava il poeta Braúlio Gomes,
sonettista di rime rare.
Sotto il comando materno di sagge madame, le ragazze facevano salotto
con i clienti, servivano dolce di banana a fettine, liquorini di pitanga
e di cacao, di rose e di violetta, distillati in filtri di carta dalle
suore nei conventi. Fra lenzuola aromatiche si percorreva con perizia,
fantasia e benevolenza la gamma infinita dei piaceri, delle carezze che
preparano, scaldano e conducono all'istante supremo, quando vita e morte
si confondono.
Molti erano quelli che venivano a cercare nella quiete dei casini, nel
grembo accogliente delle ragazze, compensazione per i diletti che
pregiudizi moralistici negavano loro nell'alcova coniugale. Uscivano
riposati, distesi, ritrovavano la gioia di vivere. Con il che si
preservava la stabilità dei matrimoni, la solidità dell'istituzione
familiare, base della società cristiana e occidentale, che diamine!
Si paga un prezzo esagerato per un malinteso progresso: distruzioni,
violenza, vandalismo. S'identifica la crescita con l'evoluzione, si
condanna l'individuo alla solitudine dei motel, delle case di massaggi,
si svilisce il piacere della vita.
Nei casini, ancora poco tempo fa, artiste di estrema competenza,
indigene e straniere - ah, le francesi romantiche, le mistiche polacche!
- esercitavano il mestiere antichissimo con grazia e raffinatezza,
sacerdotesse della voluttà, come le definivano i letterati. Negli
alberghi a ore tutto è vile commercio, pornografia e disamore, finite le
marieuses e la delicatesse.
Neppur dicendo h_tel de passe e delicatesse in francese, linguaggio
dell'erotismo, delle malizie d'alcova, delle cose dell'amore, neppure
così il professor João Batista, frequentatore abituale di casini, si
abituava ai motel, ai gabinetti di massaggi, banchi dove la società dei
consumi mercanteggia sesso, circoscritto entro i limiti del vizio e
dell'angustia, spoglio di romanticismo, privo del dolce di banana in
rondelle, del liquorino delle suore, del salotto per la conversazione e
la galanteria, privo di poesia. Ahi, i bei tempi d'allora!
Tratto da Santa Barbara dei Fulmini, Jorge Amado
avviso sublime.
Gustatevela, o voi che siete lì, nascosti nell'ombra:
Un minuto di silenzio
Su richiesta di influenti personaggi di questo libro - il professor João
Batista de Lima e Silva, il giornalista Leoncádio Simas, lo sfortunato
principe Danilo, e altri, i cui nomi non vengono citati per
comprensibile discrezione, frequentatori assidui e bene accetti delle
case chiuse condannate alla sparizione, superate ma non sostituite dai
motel ad alta rotazione, e dalle case d'appuntamento - si faccia una
pausa, un minuto di raccoglimento silenzioso, in omaggio alla memoria di
quei piacevoli siti di convivio e di piacere, destinati alla dilettosa
pratica della fornicazione.
Si sono dilettate nei casini della città di Bahia successive generazioni
di ricchi, poveri e meno poveri, cittadini di tutte le professioni e
ideologie, maestri e studenti, artisti e artigiani, banchieri, bancari,
commercianti, commessi, monsignori e modesti sacerdoti, fazendeiros,
deputati, figure di primo piano della politica e della magistratura,
alti gradi dell'esercito e sottufficiali, medici, dentisti, veterinari,
farmacisti e ingegneri, infine la nobiltà, il clero e il terzo stato.
Istituzione democratica e culturale, i casini concorrevano
all'educazione e al buon costume; alcuni di essi, senza dubbio,
meriterebbero di entrare a far parte dei Beni Culturali. Ricordiamo, con
rimpianto e sospiri, quello di Josette la Rouquine, maison close doublée
di salotto letterario, dove pontificava il poeta Braúlio Gomes,
sonettista di rime rare.
Sotto il comando materno di sagge madame, le ragazze facevano salotto
con i clienti, servivano dolce di banana a fettine, liquorini di pitanga
e di cacao, di rose e di violetta, distillati in filtri di carta dalle
suore nei conventi. Fra lenzuola aromatiche si percorreva con perizia,
fantasia e benevolenza la gamma infinita dei piaceri, delle carezze che
preparano, scaldano e conducono all'istante supremo, quando vita e morte
si confondono.
Molti erano quelli che venivano a cercare nella quiete dei casini, nel
grembo accogliente delle ragazze, compensazione per i diletti che
pregiudizi moralistici negavano loro nell'alcova coniugale. Uscivano
riposati, distesi, ritrovavano la gioia di vivere. Con il che si
preservava la stabilità dei matrimoni, la solidità dell'istituzione
familiare, base della società cristiana e occidentale, che diamine!
Si paga un prezzo esagerato per un malinteso progresso: distruzioni,
violenza, vandalismo. S'identifica la crescita con l'evoluzione, si
condanna l'individuo alla solitudine dei motel, delle case di massaggi,
si svilisce il piacere della vita.
Nei casini, ancora poco tempo fa, artiste di estrema competenza,
indigene e straniere - ah, le francesi romantiche, le mistiche polacche!
- esercitavano il mestiere antichissimo con grazia e raffinatezza,
sacerdotesse della voluttà, come le definivano i letterati. Negli
alberghi a ore tutto è vile commercio, pornografia e disamore, finite le
marieuses e la delicatesse.
Neppur dicendo h_tel de passe e delicatesse in francese, linguaggio
dell'erotismo, delle malizie d'alcova, delle cose dell'amore, neppure
così il professor João Batista, frequentatore abituale di casini, si
abituava ai motel, ai gabinetti di massaggi, banchi dove la società dei
consumi mercanteggia sesso, circoscritto entro i limiti del vizio e
dell'angustia, spoglio di romanticismo, privo del dolce di banana in
rondelle, del liquorino delle suore, del salotto per la conversazione e
la galanteria, privo di poesia. Ahi, i bei tempi d'allora!
Tratto da Santa Barbara dei Fulmini, Jorge Amado
--
"... e scopri che hai bisogno di questo sole
e non ti fa paura la sua allegria
ma ti sorprende come una malattia"
BMS
"... e scopri che hai bisogno di questo sole
e non ti fa paura la sua allegria
ma ti sorprende come una malattia"
BMS